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Anche se la maggior parte di queste novelle deriva spunti, temi, personaggi e suggestioni dalla città di Napoli, ciò non significa che ci si trovi di fronte a racconti "di genere", o meramente folcloristici, giacché il mondo rappresentato da Di Giacomo - tutto intriso com'è di sorridente pessimismo e di umanissima compassione - possiede i caratteri dell'universalità. Egli si autodefiniva, fra il serio e il faceto, "verista sentimentale", e di sicuro molti fra i suoi argomenti ed interessi sono riconducibili al movimento letterario del Verismo, che nel tardo Ottocento andava denunciando le disumane ed ingiuste condizioni di vita delle popolazioni meridionali. Eppure, la denuncia sociale non è nelle corde di Salvatore di Giacomo: nelle novelle, infatti, prevale un sentimento di contenuta quanto struggente pietà per la condizione umana, di tutti gli esseri umani.